L’Europa si dimostra invece una Terra Promessa per chiunque voglia investire senza particolari sorprese (sarà anche perché spesso, i big della Web Economy non sono costretti a versare neanche 1 Euro di tasse e quindi nessun segno “meno” sul bilancio alla voce “uscite”?), con percentuali pressoché allineate tra guadagni (23%) e utenti attivi (19%).
Già, pare sia proprio così, ma come sottolinea Tommaso Lippiello poco dopo qui nel suo articolo , non consiglierei mai ad un mio cliente di investire solo su Facebook. Oggi infatti Twitter e Instagram, in Italia soprattutto, prendono sempre più piede.
Parliamoci chiaro, la maggior parte degli utenti, non ha voglia di leggere lunghi post e spesso non ha nemmeno il tempo di cliccare su un link che ti riporta ad un altro sito per leggere lunghi articoli. Un po’ per ignoranza e un po’ per pigrizia, si legge sempre meno.
Siamo al tempo del “mordi e fuggi” e della “pappa pronta” da ingurgitare nel più breve tempo possibile. La maggior parte prende lo smartphone, guarda i post degli amici, qualche riga di testo, ma soprattutto foto, immagini e video.
Quindi perchè non investire su questi ultimi?
https://www.chirps.it/wp-content/uploads/2016/12/14761-NPRV3Y-e1486631067997.jpg451500wp_4665673https://www.chirps.it/wp-content/uploads/2017/02/chirps_it_img_header_mh-300x100.pngwp_46656732016-12-17 15:36:052017-02-09 09:16:54Investire su Facebook? Si, ma non solo